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Va in archivio il campionato di serie A 2016-2017 e con lui anche una nuova stagione di fantacalcio. Torneo esaltante e con tanti elementi capaci di andare ben oltre le più rosee aspettative. I più grandi exploit appartengono proprio al capocannoniere e al suo vice: Edin Dzeko e Dries Mertens. Il primo, dopo la brutta stagione d'esordio era finito molto dietro nelle preferenze dei fantallenatori, acquistarlo in estate - diciamocela tutta - è stato una sorta di atto di fede o una scommessa in piena regola. Puntata ampiamente riscossa, grazie ai 29 gol in A (39 stagionali, solo al Wolfsburg si era avvicinato alla quota raggiungendo i 36) a cui ha aggiunto anche otto assist, cinque dei quali nelle ultime otto gare. Discorso analogo anche per Mertens: nel suo caso i dubbi riguardavano la continuità d'impiego; da quando è a Napoli ha sempre giocato tanto, ma perlopiù da subentrato. Le "sliding doors" decisive hanno il profilo di Milik e del suo infortunio; da quel momento la vita del belga è cambiata con la definizione del nuovo ruolo da "falso nueve" che lo ha portato a realizzare 28 reti e 8 assist.
 
 
Restando in casa delle due inseguitrici della Juventus campione d'Italia, il giallorosso Salah ha costituito con il bosniaco la migliore coppia d'attacco del torneo, grazie a un bottino di 15 centri e 10 passaggi vincenti; per il Napoli, invece, è l'intero reparto offensivo ad aver fatto il vuoto segnando più di tutti, ben 94 gol (più della Roma con 90 e della Juve con 77), grazie all'apporto di Insigne (18 e 8) e Callejon (14 e 11), quest'ultimo laureatosi miglior assistman del campionato. Ma non è tutto, anche Hamsik, alla soglia dei 30 anni (li compirà a luglio), ha eguagliato la sua miglior stagione da quando è in Italia tornando nuovamente in doppia cifra, in fatto di gol (non succedeva dal 2012-2013), e raggiungendo quella quota 12 che aveva raggiunto solo nel 2009-2010 sempre in maglia azzurra.
 
Ma c'è gloria anche per gli interpreti bianconeri. Higuain non ha ripetuto la performance da record dello scorso anno, ma ha dissipato subito i dubbi relativi alla sua coesistenza con altre stelle di prima grandezza con i suoi 24 gol, senza l'ausilio dei calci di rigore. Dybala ha raggiunto la doppia cifra con 7 assist, ma il suo apporto va ben oltre i bonus considerando il contributo offerto alla definizione della nuova tattica iper-offensiva di Allegri. La difesa juventina, poi, oltre a essere la meno battuta del campionato, ha saputo farsi valere anche nella metà campo offensiva, dove sono stati in sei a trovare la porta, ovvero Alex Sandro e Bonucci (3 volte), Dani Alves, Chiellini e Rugani (2), Benatia e Lichtsteiner (1), con il solo Barzagli rimasto a bocca asciutta. A proposito di difensori goleador, però, il primato veste il nerazzurro dell'Atalanta con Conti, autore di otto gol, e Caldara, subito dietro con sette. Completa il podio il palermitano Rispoli, a quota sei, migliore performance in serie A della sua carriera.
 
Tra le sorprese, la citazione più importante riguarda Schick, capace di realizzare undici reti, nonostante l'impiego part-time deciso da Giampaolo per buona parte della stagione. Un rodaggio che il ragazzo, ora ambito da mezza Europa (la Juventus sembra in pole, ma per lasciarlo un altro anno sotto la Lanterna), ha saputo sfruttare al meglio, come dimostrano anche i due assist distribuiti nell'ultima apparizione contro il Napoli. Molto bene anche il genoano Simeone che, tuttavia, ha patito un po' la responsabilità di reggere da solo l'intero attacco rossoblù dopo la partenza di Pavoletti a gennaio. Per il Cholito 12 gol, la maggior parte dei quali concentrati nella prima parte della stagione. Benissimo anche il laziale Keita, ripescato di lusso di Inzaghi, subito ripagato dai 16 gol e soprattutto dalle perle nell'ultimo derby. È ormai una certezza, infine, ma non va dimenticata la sua carta d'identità (che recita 1999), il milanista Donnarumma, miglior portiere per media-voto della stagione.
 
Tra le grandi delusioni, infine, impossibile non citare il milanista Bacca, che ha chiuso male anche con un errore dal dischetto; il fiorentino Rodriguez, ben al di sotto delle sue capacità e ormai ai saluti per il mancato rinnovo del contratto; in casa Inter i candidati si sprecano: dall'intero reparto difensivo, nel quale si è salvato il solo Miranda, al centrocampo con Kondogbia e Brozovic sul banco degli imputati, sino all'attacco in cui gli ottimi Perisic e Candreva non hanno saputo trovare la necessaria continuità di rendimento andando a sprazzi come il resto della truppa nerazzurra.

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