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È stato un weekend (lungo) insolito quello della 7a giornata. Da un lato, perché arrivato a ridosso di altri due turni ravvicinati, per via dell'infrasettimanale, dall'altro, perché l'interesse maggiore del programma si è esaurito quasi totalmente al sabato. Prima il derby di Roma, poi Juventus-Napoli, quindi anche la rinata Inter di Spalletti col Cagliari. Passiamo quindi in rassegna i principali temi. Su tutti, l'inarrestabile corsa della Juve. I bianconeri cominciano male, passano in svantaggio su una topica in impostazione di Bonucci, tremano al cospetto dell'ordine di Ancelotti, ma poi si aggrappano a un Cristiano Ronaldo monumentale. Il lusitano, prima, chiama Ospina a un paio di interventi complicati, poi manda al bar Hysaj e pennella sulla testa di Mandzukic per l'1-1, quindi centra il palo dalla distanza e spiana la strada al croato per il più facile dei tap-in e infine prolunga di testa per il 3-1 conclusivo di Bonucci. Tra i bianconeri da segnalare le prove di Cancelo e Matuidi, ancora discontinuo Alex Sandro, decisivo Szczesny nel finale. Sponda Napoli, Allan è l'unico elemento capace di una continuità devastante, in ripresa anche Zielinski, ancora mal Hamsik da regista.
 
All'Olimpico di Roma, invece, è andata in scena la rinascita dei giallorossi. E pensare che a cominciare meglio era stata la Lazio, incapace pero di sbloccare il risultato nella prima mezz'ora di dominio. Anche nel derby c'è un uomo della provvidenza e si chiama Pellegrini. Il centrocampista ex Sassuolo sostituisce l'infortunato Pastore e subito sblocca il risultato con un pregevole tacco, quindi conquista la punizione che Kolarov sbatte alle spalle di Strakosha e infine direziona sulla testa di Fazio il cross per il 3-1. Di Immobile il momentaneo pari, su gentile regalo dello stesso Fazio. Inzaghi paga la poca concretezza e una giornata di scarsa vena degli altri leader Milinkovic-Savic e Luis Alberto. Quanto all'Inter, Spalletti raccoglie un'altra vittoria nonostante il profondo ricorso al turnover. Martinez trova il primo gol in nerazzurro, Politano chiude i conti, in mezzo la conferma di Borja Valero nel vivo della manovra, la crescita di Nainggolan, le buone risposte (in attesa di conferme) di Dalbert, ancora male Gagliardini.
 
Sull'altra sponda del Naviglio sorride anche il Milan. Nonostante l'assenza di Higuain e l'inedito attacco con Suso, Castillejo e Calhanoglu, Gattuso fa sua l'Intera posta in palio contro il Sassuolo sospinto dallo spagnolo più esperto (autore di una doppietta), nonché da un gruppo che ha saputo compattarsi al cospetto della vivacità dei sassolesi, incorsi per la verità in una giornata difensivamente storta. Scintille in campo e fuori, invece, tra Atalanta e Fiorentina: alla fina la spuntano i Viola, ma sono tante le polemiche per il rigore generoso concesso a Chiesa. L'impressione è che il giovane azzurro dovrà limitare certi slanci eccessivi per non vedere il bonus di credibilità esaurirsi anche nei confronti dei pagellisti. Molto bene nella squadra di Pioli anche Pezzella, Biraghi e Veretout, ancora sottotono Simeone. Nell'Atalanta prosegue il digiuno di Zapata, ma continua a crescere l'imprescindibile Gomez.
 
Guardando alle altre squadre in ordine sparso, Quagliarella si conferma lo splendido trascinatore della Sampdoria con due assist che portano ai gol di Linetty e Defrel e alla vittoria sulla Spal. Molto bene il Bologna di Inzaghi che pesca il secondo gol di Santander, sempre più trascinatore dei suoi, uno Svanberg che va verso una maglia da titolare fisso è un Orsolini decisivo e in crescita. Primo gol per il torinese Zaza che si rilancia per un posto al fianco di Belotti, o in alternativa a questo visto il prolungato digiuno su azione.

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